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Dieta casalinga per il cane: le regole da seguire

In questo articolo

Molti proprietari di cani optano per la dieta casalinga, ma le esigenze nutrizionali dei cani variano notevolmente. L'implementazione di una dieta casalinga richiede una consulenza veterinaria per evitare carenze o squilibri nutrizionali.

Negli ultimi anni si sta diffondendo l’abitudine di far seguire ai propri cani una dieta casalinga, o per lo meno di alternare agli alimenti confezionati qualche pasto preparato in casa. È una scelta che pare più naturale e sostenibile, ma che presenta anche dei lati negativi. Per esempio, una dieta fatta in casa è spesso molto più costosa in termini di tempo e denaro rispetto a una dieta con pasti pronti di buona qualità, e non ci sono prove scientifiche che il cibo fatto in casa apporti maggiori benefici nutrizionali o di salute rispetto ai pasti pronti. 

I cani sono molto felici quando possono ottenere qualche avanzo dalla tavola dei propri padroni, ma preparare il loro cibo non è come cucinare un pasto per se stessi o per la famiglia. Molti alimenti che sono presenti comunemente nei nostri piatti, per esempio aglio e cipolle, contengono sostanze che possono essere dannose, se non tossiche, per il cane. È necessario, quindi, cucinare appositamente per loro.

Infine, per fornire tutti i nutrienti necessari per un’alimentazione al 100% dog friendly ci sono alcune regole importanti da seguire in termini di quantità e qualità di ingredienti, che variano da cane a cane. Per questo motivo, se si intende procedere con una dieta casalinga è importante chiedere al proprio veterinario indicazioni e consigli personalizzati sulla formulazione dei pasti.

Mai improvvisare

Ogni cane ha esigenze nutrizionali uniche, che sono influenzate da molti fattori diversi, tra cui la taglia, la razza, l’età, l’attività fisica, il peso e l’ambiente, oltre a condizioni particolari come la gravidanza e l’allattamento, lo svezzamento, la sterilizzazione, le allergie alimentari, eventuali disturbi o stati patologici. 

In altre parole, è evidente che un cucciolo di 2 mesi abbia bisogni diversi da quelli di una femmina di cane sterilizzata o di un cane anziano, o un cagnolino di 3 kg rispetto a uno di 40 kg, o che l’organismo di un animale adulto pigro, che fa a malapena le passeggiate igieniche, abbia le stesse esigenze di cane addestrato per la caccia, o ancora, che un meticcio sterilizzato abbia necessità nutrizionali diverse da quelle di una femmina dopo il parto. Come per gli esseri umani, anche per i cani dieta ed esercizio fisico vanno di pari passo e il livello di attività influisce direttamente sulla quantità di cibo di cui hanno bisogno. 

Può essere ancora più complicato preparare i pasti per un cane sovrappeso, che ha bisogno quindi di una dieta con restrizioni caloriche, ma che non provochi carenze di nutrienti. L’eccesso di peso è uno dei problemi di salute più diffusi tra gli animali da compagnia: secondo alcune stime, nei Paesi industrializzati un animale su cinque sarebbe obeso. Come negli esseri umani, anche nei cani l’obesità porta con sé molte condizioni pericolose, dalle malattie cardiache ai problemi articolari. 

Prima di cominciare a cucinare, quindi, è di fondamentale importanza farsi aiutare dal veterinario a individuare le esigenze nutrizionali del proprio cane e il fabbisogno calorico in rapporto a tutti i fattori. Il cane ha bisogno di proteine (carne), carboidrati (amidi), grassi, fibre, verdure, che apportano vitamine e minerali, ma in che percentuali, in quali dosi e quante volte al giorno non può essere affidato al caso, e deve essere valutato dal nutrizionista veterinario, che può consigliare ricette, modalità di preparazione degli alimenti e l’utilizzo di qualche integratore per garantire un’alimentazione bilanciata e completa.

Il fai da te quindi è fortemente sconsigliato: online si possono trovare molte ricette per preparare in casa le pappe, ma non tutte sono corrette da un punto di vista nutrizionale né rispettano le proporzioni tra proteine, carboidrati verdure e grassi. Vale per i cani la stessa cosa che vale per gli esseri umani: i consigli sull’alimentazione si seguono soltanto se vengono da esperti autorevoli. 

La salute passa dalla ciotola

Nella scelta della dieta è importante ricordare che molte patologie comuni nei cani, tra cui disturbi renali (come calcoli o l’insufficienza renale), disturbi del fegato e del pancreas (epatopatia e pancreatite), problemi intestinali e digestivi (gastrite e malattia infiammatoria intestinale – IBD) patologie della cute (come la dermatite), richiedono una terapia dietetica. Molti studi, poi, hanno dimostrato che, quando il cane è epilettico, un regime alimentare specifico può coadiuvare l’azione dei farmaci.

La supervisione delle scelte alimentari da parte del veterinario è necessaria anche se si vuole nutrire il cane con una dieta vegetariana o vegana. A differenza del gatto, che può essere definito carnivoro obbligato, i cani possono sopravvivere anche senza mangiare carne, sebbene preferiscano un’alimentazione a base animale, purché la dieta contenga una quantità sufficiente di proteine di origine vegetale, vitamine e minerali. 

Una equilibrata distribuzione del cibo durante il giorno è importante anche per prevenire la torsione dello stomaco del cane, una condizione che si può aggravare rapidamente. La presenza di cibo e gas provoca una significativa dilatazione ed espansione dello stomaco, spesso accompagnata da una torsione dell’organo su se stesso. Colpisce soprattutto i cani di taglia grande e di taglia media, in particolare in età avanzata, e tra i fattori scatenanti c’è l’ingestione di pasti troppo voluminosi o l’eccessiva voracità dei cani.

Nuove abitudini da coltivare

E se il cane non gradisce? La preferenza del cane per il cibo è influenzata da molti fattori, come le prime esperienze di alimentazione, la temperatura del pasto, l’odore, la consistenza e il gusto. Quando si cambia dieta, può essere utile mescolare il cibo consueto con il nuovo, aumentando progressivamente le dosi di quest’ultimo, invece di procedere con una sostituzione drastica.

Le diete casalinghe generalmente mancano di conservanti e antiossidanti, quindi il cibo, a differenza dello scatolame, deve essere conservato in frigorifero o in freezer, per evitare lo sviluppo e la crescita di batteri, funghi e muffe. I cani apprezzano di più il cibo tiepido, quindi per rendere la pappa più appetibile è meglio riscaldare leggermente il cibo prima di servirlo nella ciotola, anche d’estate. Se si utilizza il microonde bisogna avere l’avvertenza di mescolare il cibo accuratamente per distribuire il calore in modo omogeneo, ed evitare così che ci siano “punti caldi” con bocconi ustionanti. 

Un altro fattore che può far apprezzare di meno all’animale la cucina casalinga è che i pasti fatti in casa siano più simili a un cibo in scatola che alle crocchette. È però possibile preparare gli alimenti in modo da ottenere un prodotto secco e croccante: il veterinario può suggerire ricette e consigli anche per questo tipo di preparazioni. 

Qualche attenzione in più

Le diete casalinghe sono piuttosto variabili dal punto di vista del profilo nutrizionale, in rapporto agli ingredienti utilizzati e al metodo di preparazione. Quando si passa al cibo fatto in casa è quindi importante, soprattutto nel corso dei primi mesi, monitorare attentamente il cane controllando il suo peso una volta alla settimana e prestando attenzione a eventuali cambiamenti o segni di malessere, come aumento o diminuzione di peso, vomito, diarrea o cambiamenti delle feci, prurito, perdita di pelo, aumento della salivazione. Questi sintomi vanno segnalati al veterinario, perché potrebbero essere il segno di carenze di nutrienti o di squilibri nell’alimentazione.

Inoltre, il cambio di alimentazione potrebbe far emergere che il cane è allergico a uno o più alimenti, ed è necessario quindi passare a una dieta ipoallergenica. Le allergie più frequenti sono causate da proteine contenute nelle carni di manzo e pollo, o in grano, latte e mais. In questo caso la proteina-allergene può essere fornita in forma idrolizzata, cioè sottoposta a un trattamento per sminuzzarla e “predigerirla” che riduce il rischio di reazioni allergiche.

Infine, il veterinario può consigliare di abbinare alla dieta casalinga prodotti a base per esempio di oligoelementi, per assicurare al cane un adeguato apporto di vitamine e minerali.

Referenze

WSAVA – Global Veterinary comunity. Nutritional assessment guidelines 2011. https://wsava.org/global-guidelines/global-nutrition-guidelines/

American Animal Hospital Association – AAHA. AAHA Nutritional Assessment Guidelines for Dogs and Cats. https://www.aaha.org/globalassets/02-guidelines/nutritional-assessment/nutritionalassessmentguidelines.pdf

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