La perdita di peso nel gatto obeso comporta una riduzione significativa dei mediatori metabolici dell’infiammazione, dello stress ossidativo, degli xenobiotici e della resistenza all’insulina. È quanto rivela uno studio pubblicato sulla rivista Metabolites coordinato da Kelly Swanson del Department of Animal Sciences and Department of Veterinary Clinical Medicine, presso la University of Illinois, negli USA.
Obesità tra i Pet sempre più diffusa
Negli Stati Uniti si registra un’allarmante incidenza dell’obesità negli animali da compagnia ed è ad oggi considerata il disturbo nutrizionale più comune. Un’indagine condotta dall’Associazione per la prevenzione dell’obesità degli animali domestici (Association for Pet Obesity Prevention) ha infatti riportato che il 58,9% dei gatti statunitensi, ovvero 50,5 milioni, è in sovrappeso (28%) oppure obeso (30,9%).
Come nell’uomo, anche nel gatto l’obesità è associata a comorbilità che hanno effetti dannosi sulla salute. È una condizione che influisce sulle funzioni dell’intero organismo e suscita una molteplicità di risposte metaboliche. Restano ancora da approfondire le specifiche alterazioni nel metabolismo e le disfunzioni dei diversi organi.
I test metabolomici come biomarker affidabili anche in caso di obesità
Nella pratica veterinaria, i test metabolomici possono essere utilizzati per identificare biomarker di malattia e/o valutare gli effetti dell’intervento nutrizionale, aiutare nella gestione dello stile di vita, della nutrizione e dei farmaci in animali domestici affetti da obesità, diabete mellito di tipo 2 e altre anomalie metaboliche.
Allo stesso modo, l’industria del pet food può utilizzare strumenti metabolomici e/o panel di metaboliti mirati per sviluppare e valutare gli effetti di diete terapeutiche volte a migliorare il metabolismo, ridurre i segni clinici e aumentare la qualità della vita degli animali domestici.
Il team di ricercatori statunitensi ha quindi effettuato lo studio su otto gatti sovrappeso alimentati per il mantenimento del peso corporeo, durante un periodo di riferimento di quattro settimane.
Lo studio statunitense
Per le 18 settimane successive al periodo di riferimento, i gatti sono stati alimentati per far perdere peso a un tasso di circa 1,5% di peso corporeo/settimana. I metaboliti sono stati misurati nel siero alle settimane 0, 1, 2, 4, 8, 12 e 16. Sono stati identificati in totale 535 metaboliti, dei quali fino a 269 erano alterati (valori p- e q < 0,05) ad ogni controllo.
L’analisi dei componenti principali ha mostrato un continuo shift del profilo metabolomico con il progredire della perdita di peso, con cambiamenti precoci distinti da quelli a lungo termine.
La maggior parte dei metaboliti lipidici e dei carboidrati sono diminuiti con la perdita di peso; nello stesso periodo, tuttavia, i corpi chetonici e acidi grassi a catena corta o media sono aumentati. Mentre i metaboliti delle proteine hanno avuto un risultato variabile: alcuni sono aumentati, altri sono diminuiti con la perdita di peso.
Il gruppo di ricerca ha quindi potuto registrare che i mediatori metabolici dell’infiammazione, dello stress ossidativo, degli xenobiotici e della resistenza all’insulina diminuiscono con la perdita di peso.
Prospettive future
Tale ricerca può portare allo sviluppo di panel di metaboliti da impiegare come biomarker per diagnosticare la malattia e a favorire lo stile di vita nutrizionale e farmaceutico dei gatti obesi.
Reference
Reference: Pallotto, M.R.; Oba, P.M.; de Godoy, M.R.C.; Pappan, K.L.; Buff, P.R.; Swanson, K.S. Effects of Weight Loss and Moderate-Protein, High-Fiber Diet Consumption on the Fasted Serum Metabolome of Cats. Metabolites 2021, 11, 324. https://doi.org/10.3390/metabo11050324